Successivamente la giornata comincia ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale (1914-18). La tradizione, nel nostro Paese, viene interrotta, nel 1943, dal
fascismo. La celebrazione riprende durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. Nascono i gruppi di difesa della donna collegati al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno origine all’UDI (Unione Donne Italiane).
Nel 1946 l’UDI prepara il primo 8 marzo nell’Italia libera, proponendo di
farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle
donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata.La vera "esplosione" in termini di popolarità e di partecipazione, l'8 marzo
l'avrà negli anni ’70. Anni che segnano la collaborazione dei movimenti
femminili e femministi che, tra l'altro, operano attivamente per la legge di
parità, per il diritto al divorzio e all’aborto.
La prima manifestazione femminista, risale infatti al 1972 e si svolse a
Roma. Ma il top, la celebrazione dell'8 marzo, lo raggiunge nel 1980, con
una grande manifestazione unitaria in cui confluiscono per la prima volta
tutti i movimenti femminili e femministi.
In conclusione possiamo dire che il percorso dell'8 marzo si snoda in quasi un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni.
Un cammino lungo e complesso per le donne di tanti paesi, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l'obiettivo dell'emancipazione e della liberazione delle donne.