Inverter ad onda sinusoidale modificata

Gli inverter ad onda quadra sono i piu’ semplici e quelli a minor costo che troviamo quasi sempre nella grande distribuzione.

Questo tipo di inverter, proprio per il tipo di onda che genera, deve essere usato solo per alcuni usi, come caricabatterie per cellulari, computer etc.

Alimentare con inverter ad onda quadra o modificata impianti hi-fi o lampade con dimmer (il potenziometro che ne regola l’intensità) puo’ creare problemi anche seri, nel caso di hi-fi, nella migliore delle ipotesi, vengono creati parecchi disturbi audio detti ronzii a causa delle cosiddette “armoniche dell’onda non perfettamente sinusoide.

teniamo presente che un buon inverter, se con forma d'onda modificata, tipo quello a lato, assolve bene il suo compito in quanto l'onda stessa viene "tagliata" e ricomposta in modo molto rapido fino ad assumere una forma che anche se non sinusoidale, si avvicina molto alla stessa in tempi rapidissimi nell'erogazione, e riesce senza problemi anche a pilotare motori elettrici.


Inverter ad onda sinusoidale pura

Gli inverter ad onda pura (Sine wave) sono quelli che riproducono fedelmente la forma d’onda che troviamo in quella di rete, a volte è anche più fedele poichè la tensione, che viene innalzata all’inizio, viene modulata ad impulsi ad una frequenza molto alta e poi filtrata.

Ecco perchè questi inverter hanno costi più elevati e sono utilizzati sopratutto per impianti professionali o per alimentare HI-Fi, lampade con regolatori, o motori elettrici sensibili.

In questo caso (motori elettrici), occorre dimensionare l’inverter tenendo conto che serve una potenza superiore alla nominale per l’assorbimento di spunto (dal doppio ad anche 4/5 volte a seconda del tipo e di quello cui sono destinati. Ad es. quello del compressore del climatizzatore avrà necessità di maggior spunto rispetto ad uno di pari potenza destinato ad una ventola)

Ora esaminiamo la “taglia" dell’inverter che in realtà ci serve, ossia la potenza che dovrebbe erogare se di buona fattura.

Innanzitutto occorre ricordare che tranne i carichi puramente resistivi (lampade ad incandescenza ad esempio, oppure resistenze tipo quelle del frigo),
Tutti gli altri apparati all’avvio assorbono nel migliore dei casi anche se per pochi istanti, il doppio della potenza nominale dichiarata, pertanto occorre prevedere almeno il doppio della potenza che utilizzeremo, oppure un’ apparato che dichiari il sovraccarico ammissibile che ci serve (ad es. 1000/2000 W, indica che sopporta carico fino a 2 kw per brevi periodi). Non accendiamo nulla che superi la potenza nominale indicata dell’80% (se di potenza 1000 W, usiamolo con apparati max da 800).

Gli ultimi e più moderni hanno un ulteriore sistema elettronico chiamato soft-start, ossia funzionano in questa maniera:
► hanno una partenza dolce,
► analizzano il carico che viene chiesto,
► lo emettono in modo graduale in maniera da non stressare alcun componente elettrico od elettronico.

3459 Pubblicato: Domenica, 25 Febbraio 2018 22:14